I percorsi di visita
Percorso Arancione

LOCALIZZAZIONE

SERADINA II — PERCORSO DELLE CAPANNE CAMUNE

DURATA

CIRCA 30—45'

SERVIZI

CASCINE DEL PARCO — TOILETTE — WELCOME FAMILY

ROCCE

21 — 18 — 30 — 28 — 6 — 7

La sotto-area di Seradina II costituisce il settore più meridionale della vasta area di Seradina ed è una fra le più ricche di arte rupestre della Valcamonica Centrale. Essa comprende ad oggi oltre 60 rocce con incisioni rupestri che vanno dal Tardo Neolitico/età del Rame (IV-III millennio a.C.) fino alle fasi finali dell’età del Ferro (I millennio a.C.). All’ingresso dell’area la Cascina Vecchia del Parco ospita inoltre una collezione storica unica di calchi in gesso di incisioni rupestri che costituisce parte della Raccolta Museale “Battista Maffessoli”.

Il Percorso Arancione consente di osservare alcune fra le superfici più significative dell’intero Parco: la Roccia 21, in cui sono rappresentati numerosi guerrieri e cavalieri armati, una capanna e un’iscrizione in alfabeto preromano (VI-I sec. a.C.); la Roccia 18, che ospita la più alta concentrazione di capanne nota in questa zona, di nuovo un’iscrizione, figure umane in duello e coppelle; la Roccia 30, in cui si nota la rara presenza di alcuni esseri umani schematici resi ad “orante” all’interno di un intricato insieme con numerose sovrapposizioni fra figure; la Roccia 28, che presenta due interessanti figure di coltello entro fodero della tarda età del Ferro (II-I sec. a.C.) e, disposte sul fondo di una canaletta naturale della roccia, una serie di figure umane con corpo quadrangolare associate a una piccola raffigurazione di capanna.

Il Percorso Arancione termina con le Rocce 6 e 7, ormai al confine con la sotto-area di Seradina I – Percorso Rosso. Su queste due superfici si osservano già i temi tipici della tappa successiva, fra cui una scena di aratura (Roccia 6) circondata da duelli e animali e una scena di caccia a cavallo accanto ad un gruppo di grandi guerrieri (Roccia 7).

Percorso Marrone

LOCALIZZAZIONE

Seradina III — Percorso dei Dischi Solari

DURATA

CIRCA 15—20'

ROCCE

1 — 11 — 9 — 8

La sotto-area di Seradina III si estende sul versante accidentato che congiunge Seradina a Bedolina. Comprende oltre 60 superfici istoriate i cui temi figurativi coprono un arco temporale che supera i cinquemila anni. Molte rocce istoriate si trovano in posizioni difficili da raggiungere, talvolta su speroni a strapiombo o in angoli nascosti del territorio.

Il Percorso Marrone consente comunque di avere una rapida visione delle rocce a quota più bassa, qui eccezionalmente raggruppate fra loro in numero molto elevato. Pur non essendo visitabile è necessario menzionare la Roccia 1, poiché nelle sue porzioni centrali si trovano due composizioni geometriche a carattere “topografico” di fase antica (IV-III millennio a.C.) fra le più interessanti dell’intera Valcamonica. A fianco dei temi più frequenti legati alla sfera guerriera e animale (età del Ferro) è inoltre singolare la presenza di una roccia (Roccia 11) che predilige il filone astratto (cerchi concentrici o raggiati, reticoli, scaliformi ecc.) e che forse testimonia una rara fase di attività a Seradina nel corso del Bronzo Finale (fine II millennio-inizi I millennio a.C.).

Di particolare interesse infine le due rocce centrali del percorso, su cui si notano numerose scene di duello (Roccia 9) accanto a diverse immagini simboliche e a una pregevole figura umana rappresentata con singolare dinamismo e dettaglio anatomico (Roccia 8).

Percorso Verde

LOCALIZZAZIONE

Seradina I Ronco Felappi — Percorso dei Guerrieri

DURATA

CIRCA 30'

ROCCE

25 — 29 — 26 — 57

La sotto-area di Seradina I Ronco Felappi è costituita da un agglomerato particolarmente fitto di rocce istoriate. Su di un pianoro che si affaccia sulla sottostante Seradina I Corno (Percorso Rosso) si addensano almeno una quindicina di superfici spesso assai ricche di incisioni. Il tema dominante è anche in questo caso la figura del guerriero, presente su quasi tutte le rocce con svariate rese del corpo e tipologie di armamento. Fra i più imponenti vi sono quelli della Roccia 25: distribuiti sulla piatta fascia centrale si possono infatti scorgere alcune figure di armati di grandi dimensioni raggruppati attorno ad un insolito duello in cui uno dei due contendenti è armato di una grande ascia a taglio semilunato.

All’interno del Percorso Verde si possono inoltre osservare alcune rare immagini di armi di fase più antica (una sequenza di pugnali dell’età del Bronzo sulla Roccia 29), scene di caccia al cervo realizzate con uno stile simile ad alcuni esempi da Seradina I Corno R. 12 (Roccia 26), elementi isolati di composizioni “topografiche” e alcune eccezionali raffigurazioni di strumenti musicali a fiato (corni) di fase romana (Roccia 25).

Le rocce istoriate affiorano nei prati a valle di alcuni terrazzamenti, in un contesto suggestivo che lascia immaginare l’ampia estensione in antico delle porzioni incise. Nella parte più a Nord del Percorso Verde si trova la Roccia 57, una superficie scoperta nel 2005 e interessata da una estesa e complessa raffigurazione geometrica a reticolo accompagnata da molti guerrieri disposti a guisa di “guardiani” lungo tutto il perimetro della composizione.

Percorso Azzurro

LOCALIZZAZIONE

Bedolina — Percorso delle Mappe

DURATA

CIRCA 30'

SERVIZI

PERCORSO DI FRUIBILITÀ ALLARGATA

ROCCE

1 — 7 — 5

L’area di Bedolina occupa la porzione più in quota del Parco. Oltre a godere di uno splendido panorama sul fondovalle e sulle due montagne simbolo della Media Valcamonica (Pizzo Badile Camuno a Est e Concarena ad Ovest) questo piccolo terrazzo glaciale ospita alcune fra le immagini camune più famose e più celebrate al mondo. Bedolina si caratterizza infatti per le numerose “mappe”, fra cui spicca senza dubbio l’omonima “Mappa di Bedolina” (Roccia 1), alla quale si è aggiunta di recente (2005) una ancor più grande e più complessa raffigurazione gemella (Roccia 7). Sulla Roccia 1, accanto alla famosa “mappa”, si trova anche l’immagine della rosa camuna, un simbolo ancora misterioso ma di grande fascino, che negli anni ‘70 ha ispirato alcuni celebri designer nella creazione del logo di Regione Lombardia.

A Nord il Percorso Azzurro è chiuso dalla Roccia 5, una superficie riccamente incisa, dove spiccano alcuni soggetti particolari: le capanne, comunque rare su tutto il versante occidentale e nel Parco presenti con numeri apprezzabili solo a Seradina II e appunto a Bedolina (vedi anche la porzione inferiore della Roccia 1); una lunga e ancora in parte indecifrata iscrizione in caratteri misti latini e camuni; una elegante figura di cavallo (con cavaliere?), che fin dagli albori delle ricerche è stata considerata come l’esempio più calzante della presenza, in una precisa fase della Media età del Ferro camuna (VI-V sec. a.C.), di un forte influsso da parte della matura arte etrusca o più genericamente italica sugli antichi artisti locali.

La Roccia 1
(Mappa di Bedolina)

Raffigurazioni uniche e una posizione panoramica affacciata sulla Valle rendono la Roccia 1 di Bedolina una fra le più celebri e più affascinanti della Valcamonica. Il soggetto principe è la cosiddetta “Mappa di Bedolina”, un complesso insieme di elementi geometrici che da sempre è stato interpretato come una rappresentazione simbolica del territorio: la superficie rocciosa è infatti in parte occupata da un’elaborata composizione in cui risaltano le molte figure quadrangolari riempite con file di punti/piccole coppelle, spesso collegate fra loro da linee sinuose che seguono la forma naturale della roccia. L’immagine nasconde forse l’intenzione di riprodurre l’aspetto della vallata o del territorio circostante in epoca preistorica, simbolizzando in maniera schematica la presenza di campi coltivati, di fattorie, di sentieri e di altre strutture realizzate dall’uomo. I casi di sovrapposizione con gli armati inducono a collocare la composizione fra l’Antica e la Media età del Ferro (VIII-IV sec. a.C.). In alto a sinistra spicca l’immagine di una rosa camuna, un simbolo ancora misterioso forse legato alla simbologia solare e al ciclo annuale delle stagioni. Scopri di più nel Metaparco

Percorso Rosso

LOCALIZZAZIONE

Seradina I Corno — Percorso della Caccia e dell’Aratura

DURATA

CIRCA 30—45'

ROCCE

12 — 54 — 10 — 6 — 7

La zona interessata dal Percorso Rosso costituisce la porzione a valle dell’area di Seradina I. Il termine “corno” le deriva dal toponimo dialettale, che significa “promontorio roccioso”. L’area è stata oggetto di indagini archeologiche condotte nei primi anni ‘80 sulla cima del dosso, dove sono emersi frammenti di ceramica e una punta di freccia risalenti al III e al II millennio a.C.

La prima e più importante superficie sul percorso è la grande Roccia 12, la più estesa e più ricca non solo del Parco ma dell’intero versante occidentale della Media Valcamonica. L’ampio e liscio lastrone ospita infatti un’elevatissima concentrazione di incisioni: duellanti, scene di caccia a cavallo o con l’arco a cervi con corna “solari” e camosci, scene di aratura e di accoppiamento, insiemi simbolici a carattere religioso.

Proseguendo si incontrano la Roccia 54, con numerosi guerrieri e graziosi animali in corsa, affiancata a monte dalla piccola Roccia 10, dove campeggia uno straordinario guerriero “in volo” armato di grande elmo crestato, scudo e spada. Poco oltre il percorso prevede una piccola deviazione per raggiungere il gruppo composto dalla Roccia 6, con guerrieri in duello e iscrizioni in alfabeto preromano, e soprattutto dalla Roccia 7, che mostra di nuovo cervi con corna “solari” inseguiti da cani, guerrieri e piccoli uccelli acquatici.

LA ROCCIA 12

Nel 2018 la grande superficie, la più estesa e più ricca di tutto il versante occidentale capontino, è stata per la prima volta interamente documentata e pubblicata. La roccia, nota fin dagli albori delle ricerche (1932), si estende per oltre 400 mq e racchiude circa 1700 figure, oggi tutte catalogate e analizzate. I temi presenti gettano una luce inattesa su una delle fasi più ricche e più complesse del I millennio a.C., e cioè il periodo a cavallo fra il VII e il V sec. a.C. (Antica età del Ferro). Essi illustrano in maniera eccezionale l’immaginario ideologico della élite locale, che come altri gruppi dominanti di quel tempo amava autorappresentarsi attraverso un ricco filtro di simboli di potere.

Ecco quindi alcune delle caratteristiche che rendono la Roccia 12 un luogo unico in Valcamonica:

  • le monumentali scene corali di caccia a grandi cervi “solari” da parte di schiere di cavalieri-cacciatori e mute di cani con le fauci spalancate;
  • l’elevato numero di arcieri, rarissimi in Valcamonica, a caccia di capridi e cervidi;
  • l’enfasi posta sul possesso del cavallo, un prestigioso animale che in forma altamente simbolica viene qui associato sia alla caccia che all’aratura;
  • la maggiore concentrazione di scene d’aratura di tutta la Valcamonica, testimonianza unica delle più antiche forme di aratro e indizio straordinario sull’importanza rituale dell’aratura; al tema agricolo si unisce inoltre l’eccezionalità dell’accostamento con le scene sessuali, due elementi che sottolineano l’attenzione ai cicli cosmici della fertilità cari anche ad altre tradizioni iconografiche dell’arco alpino (per es., la decorazione su bronzo nota come Arte delle Situle);
  • l’unicità stilistica e la frequenza di piccole raffigurazioni di uccello acquatico (messaggero degli dei e trasportatore delle anime nell’Aldilà), fra le più alte di tutta la Valcamonica;
  • la maggiore concentrazione di figure in duello di tutta l’arte rupestre camuna, un filone di chiara valenza rituale che nel suo costante variare stilistico testimonia il perdurare dell’attività incisoria sulla R. 12 dall’inizio del primo millennio a.C. fino agli albori della fase romana.
Raccolta Museale “Battista Maffessoli”

LOCALIZZAZIONE

Seradina II — Esposizione di calchi “Le Mie Incisioni”

DURATA

CIRCA 15'

SERVIZI

CASCINE DEL PARCO — TOILETTE

La Raccolta Museale “Battista Maffessoli” è stata riconosciuta nel 2015 da Regione Lombardia quale collezione storica di valenza regionale. Attualmente ospitata all’interno del Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina nei locali della “Cascina Vecchia”, essa consiste per la parte visitabile in una eccezionale esposizione permanente di 70 calchi originali di incisioni rupestri realizzati in gesso attorno alla prima metà del ‘900 e pertinenti a diverse zone della Media Valcamonica. Essi includono svariati soggetti, fra cui soprattutto rose camune, capanne, iscrizioni in alfabeto preromano e una selezione di soggetti particolarmente famosi, quali per es. il grande dio Cernunnos di Naquane.

L’autore degli oltre 300 calchi che compongono la collezione completa è Battista Maffessoli (1929-2006), un artigiano di Capo di Ponte diventato per passione non solo il principale scopritore di nuove rocce istoriate, ma anche prima storica guida ufficiale per moltissimi studiosi e appassionati interessati alla scoperta dell’arte rupestre camuna.

La raccolta è completata da una preziosa serie di documenti (fotografie, lettere, cartoline, volumi a stampa, ecc.) che testimoniano il ruolo fondamentale svolto dal capontino Battista Maffessoli nel far conoscere la Valcamonica agli studiosi d’arte preistorica di tutta Europa.

Percorso Virtuale

LOCALIZZAZIONE

Le rocce segrete

DURATA

ROCCE

30 — 18 — 22 — 23

L’area di Seradina III si estende su un ampio tratto di versante montano impervio e selvaggio. Al suo interno si trovano una trentina di rocce istoriate che in alcuni casi ospitano, fra le molte raffigurazioni, alcune straordinarie e quasi dimenticate immagini. Non toccata da percorsi turistici, questa porzione del Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina è da considerarsi una riserva integrale del paesaggio rupestre camuno da conservare il più possibile inalterata per le generazioni future.
Esemplari della varietà e della ricchezza tematica di questa zona sono le rocce qui presentate e fruibili in forma virtuale attraverso foto sferiche immersive, fotografie a luce radente e selezionati rilievi a contatto.

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