Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina è situato a Capo di Ponte, nella Media Valcamonica. Esso si estende per circa 6 ettari, in una fascia montana del versante idrografico destro compresa fra i 400 e i 600 m s.l.m. L’esposizione solare, particolarmente favorevole, unita alla presenza dei caratteristici affioramenti di arenaria del Verrucano Lombardo, hanno favorito l’instaurarsi di microclimi peculiari e, di conseguenza, lo sviluppo di una flora molto variegata spesso tipica di climi più caldi. Accanto alla vegetazione propria della Valcamonica centrale (castagno, frassino, roverella, sorbo ecc.) è possibile infatti ammirare alcune specie assai rare a queste latitudini, quali per esempio le innumerevoli varietà di felci, il Sempervivum tectorum e l’Opuntia humifusa, un piccolo fico d’India che grazie alla sua esuberante fioritura gialla all’inizio dell’estate crea un affascinante contrasto con il caratteristico colore scuro delle grandi rocce affioranti.
Il parco conserva anche alcune straordinarie tracce della precedente vita glaciale della Valle: i lisci e sagomati affioramenti rocciosi di fine arenaria, a volte vere e proprie sculture naturali e sui quali verranno poi realizzate le famose incisioni rupestri, e alcuni insiemi di profondi pozzi glaciali caratterizzati dalla perfetta circolarità e noti come “marmitte dei giganti”.
Anche per queste caratteristiche al sito n. 94 “Arte rupestre della Valle Camonica” l’UNESCO ha aggiunto nel 2018 il riconoscimento di Riserva della Biosfera “Valle Camonica – Alto Sebino” a una vasta porzione di territorio che va dai ghiacciai dell’Adamello al bacino del Lago d’Iseo. Un connubio unico fra storia e paesaggio in cui l’arte rupestre testimonia in maniera irripetibile la presenza dell’uomo nel corso dei millenni.