Archeologia
Linea del tempo

20.000 a.C.

Ritiro del ghiacciaio e progressiva apparizione delle grandi rocce levigate

13.000 a.C.

Prime testimonianze della presenza umana in Valle Camonica

10.000 a.C

Sulle rocce di Luine (Darfo B.T.) vengono incise alcune figure di animali selvatici, preludio di una tradizione millenaria

500 a.C.

Creazione della “Mappa di Bedolina” Scopri di più nel Metaparco

16 a.C.

Arrivo dei Romani in Valle Camonica

1909

Prima segnalazione delle incisioni rupestri camune

2005

Realizzazione del Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina

Il contesto archeologico

Il parco comprende solo una parte di un immenso insieme con incisioni rupestri che in realtà si estende ben oltre i suoi pur vasti confini. Tutto attorno ad esso sono note aree ricchissime di rocce istoriate, che in gran parte si allungano in direzione Nord salendo di quota e seguendo i naturali affioramenti di Verrucano Lombardo. Tuttavia non sono solo le lisce arenarie ad aver richiamato l’attenzione degli antichi incisori. Anche in territorio di Sellero e oltre si rinvengono infatti straordinarie testimonianze di arte rupestre, in questo caso create a migliaia sui ruvidi lastroni di scisto che caratterizzano la porzione settentrionale della Valcamonica. A Sud del Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina, alla base della cresta del Cereto e alle porte del moderno abitato di Cemmo, si situa inoltre l’ancestrale sito cerimoniale dell’età del Rame (III millennio a.C.) in loc. Pian delle Greppe, al cui centro campeggiano i due celebri Massi di Cemmo (Parco Nazionale dei Massi di Cemmo). Gli altri parchi d’arte rupestre di questa zona, fra cui soprattutto il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri in loc. Naquane e la Riserva Regionale di Ceto, Cimbergo, Paspardo si trovano invece sull’opposto versante.

Il parco si colloca inoltre al centro di un ricco contesto di evidenze archeologiche che vanno a completare in maniera fondamentale quanto desumibile dall’arte rupestre. Nei pressi si trovano infatti i resti di insediamenti plurimillenari (Dos dell’Arca), di abitazioni frequentate nel corso della tarda preistoria e della prima romanità (Casa di Pescarzo) e infine di importanti luoghi di culto (sito delle Sante). Parte dei materiali recuperati nel corso degli scavi in questi siti è visitabile presso il MuPRE-Museo Nazionale della Preistoria di Valle Camonica (Capo di Ponte) e presso il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica (Cividate Camuno). A questi va inoltre aggiunto lo straordinario esempio di continuità rappresentato dalla Pieve di San Siro, capolavoro romanico dell’XI-XII secolo che col suo essere abbarbicato sulla roccia non lontano da Seradina e dai Massi di Cemmo rappresenta una testimonianza privilegiata della intramontabile sacralità di questi luoghi.

Storia delle ricerche

Le incisioni rupestri di Seradina e di Bedolina sono state segnalate dai vari studiosi fin dagli anni ‘30 del Novecento. Fra i primi a menzionare la presenza di immagini incise sulle rocce in questa zona vi è la Soprintendenza alle Antichità, che tramite l’archeologo Raffaello Battaglia compie una serie di importanti scoperte, fra cui la Mappa di Bedolina e la Roccia 12 di Seradina, e ne pubblica alcuni preliminari risultati. A queste ricerche fanno seguito le missioni tedesche del Forschungsinstitut für Kulturmorphologie (Francoforte sul Meno), che nel 1936 effettua numerose fotografie e disegni di importanti incisioni oggi incluse nel parco.

Vere e proprie ricerche sistematiche iniziano solo nel 1963, quando Emmanuel Anati, direttore e fondatore del Centro Camuno di Studi Preistorici, comincia a dedicarsi anche a queste aree. Fra il 1963 e il 1966 vengono quindi scoperte molte nuove rocce, giungendo infine alla definizione in sotto-aree che si utilizza ancora oggi: Seradina I Corno, Seradina I Ronco Felappi, Seradina II, Seradina III e Bedolina, quest’ultima resa ormai universalmente famosa grazie alla roccia nota come “Mappa di Bedolina”. Le ricerche da parte del CCSP riprendono brevemente nei primi anni ’80 e si concentrano nella sola zona di Seradina I Corno, dove scavi e rilievi portano alla luce importanti porzioni incise non viste prima (soprattutto sulla Roccia 12) e ripropongono l’urgenza di portare a termine la documentazione integrale del patrimonio che si va via via scoprendo.

Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina nasce nel 2005 con l’intento principale di salvaguardare e valorizzare una importante porzione del vasto patrimonio d’arte rupestre situato sul versante occidentale del territorio nel comune di Capo di Ponte. La creazione del parco, che va a comprendere quasi interamente le due aree storiche di Seradina e di Bedolina, consente inoltre l’avvio di una nuova stagione di ricerche archeologiche e, contestualmente, di un piano di valorizzazione innovativo e attento alle più diverse fasce di pubblico (scolaresche, famiglie, persone con disabilità, visitatori stranieri ecc.).

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