Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina, parte del sito UNESCO n. 94 “Arte rupestre della Valle Camonica” (primo sito italiano ad essere inserito nella lista UNESCO nel 1979), è stato istituito nel 2005 con l’intento di proteggere, conoscere e valorizzare una vasta area con incisioni rupestri situata sul versante idrografico destro del territorio capontino. Il Parco include al proprio interno oltre 170 rocce con decine di migliaia di incisioni rupestri databili fra il Tardo Neolitico/prima età del Rame (IV/III millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.). Oltre all’inestimabile patrimonio archeologico reso accessibile al pubblico anche con percorsi di fruibilità allargata (area di Bedolina, Percorso Azzurro) e allo spazio dedicato alla Raccolta Museale “Battista Maffessoli” presso la “Cascina Vecchia” (area di Seradina II, Percorso Arancione) il Parco costituisce anche una piccola nicchia naturalistica. Il microclima che lo caratterizza ha infatti permesso a particolari specie vegetali tipiche di ambienti più caldi di trovare in questi luoghi il proprio habitat ideale, sorprendendo il visitatore in alcuni periodi dell’anno con inaspettate e suggestive fioriture. Incastonate in splendida posizione panoramica fra il Pizzo Badile Camuno e la Concarena - le due grandi montagne simbolo della Media Valle Camonica - le immagini uniche presenti nel Parco, fra cui la famosa “Mappa di Bedolina”, la rosa camuna o le ineguagliabili sequenze narrative della Roccia 12 di Seradina (cacce al cervo, scene di aratura, duelli ecc.), consentono di vivere il fascino millenario dell’arte rupestre in un contesto di straordinaria e irripetibile bellezza.
Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina comprende al suo interno circa 170 rocce con incisioni rupestri. Questo consistente patrimonio preistorico rappresenta tuttavia solo una parte del più vasto insieme contenuto nelle due aree storiche di Seradina e Bedolina, oggi solo parzialmente incluse nel parco. La porzione a quota più bassa, denominata Seradina, è una fascia di territorio molto estesa che va dalla Pieve di San Siro a Sud fino al ponte di San Rocco a Nord. A valle essa è delimitata dal fiume Oglio mentre a monte si estende fin sotto il terrazzo glaciale di Bedolina, situato a circa 500 m s.l.m. L’area di Seradina è percorsa per tutta la sua lunghezza da un tracciato storico, la cosiddetta “Strada della Greppa”, che ancora oggi rappresenta l’asse principale da cui si dipartono via via tutti i percorsi di visita.
Negli anni ’60 Seradina è stata suddivisa in tre diverse sotto-aree per poterne gestire meglio l’ingente insieme di rocce istoriate. Seradina I è la porzione più a settentrione ed è a sua volta suddivisa nel settore del Corno, attualmente interessato dal Percorso Rosso, e nel settore di Ronco Felappi, visitabile attraverso il Percorso Verde. Seradina II è invece la prima zona che si incontra entrando nel parco ed è percorribile tramite il Percorso Arancione. Essa si snoda a valle della Strada della Greppa ed attorno alle due cascine che in anni recenti sono state trasformate in un importante polo di supporto alla valorizzazione del parco. Seradina III è invece posta a monte della Strada della Greppa. Si estende interamente sul versante che porta a Bedolina. La zona è impervia e pericolosa e solo in parte resa visitabile mediante il Percorso Marrone, il quale copre un denso raggruppamento di rocce facilmente raggiungibili.
Da Seradina I Ronco Felappi un sentiero recuperato nel 2012 rende possibile superare il dislivello di quota e raggiungere l’area di Bedolina. Il limite a valle (Est) di quest’area è costituito dal costone roccioso occidentale, che la separa senza soluzione di continuità da Seradina III. Il limite a monte (Ovest) coincide col tracciato stradale che congiunge Cemmo a Pescarzo, ove un recente progetto ha reso possibile la creazione di un percorso di fruibilità allargata (anche per carrozzine con accompagnatore) comprendente un parcheggio per persone con disabilità e un’ampia passerella nei pressi della Mappa di Bedolina.